Mariaflora, presidente della cooperativa sociale Libera e direttore della struttura residenziale l’Uliveto, racconta la sua esperienza durante la seconda ondata Covid.
La struttura residenziale l’Uliveto si trova a Firenze; è un’oasi circondata da ulivi (da qui il nome) e comprende un Rsa e degli alloggi.
La particolarità della struttura è la gestione operata da una direzione e da un coordinamento infermieristico.
Questo permette un’attenzione al bisogno dell’ospite che nel periodo del Covid ha fatto la differenza.
Nella prima ondata, l’Uliveto è riuscito a tenere fuori il virus.
Durante la seconda ondata, dopo aver passato lo screening quindicinale, un’operatrice avvisa che il compagno è positivo. Nonostante non sia più tornata al lavoro da quel momento, da asintomatica aveva avuto modo di infettare alcuni colleghi.
Poco dopo, al tampone molecolare, si trovano 22 ospiti positivi nella struttura.
La risposta alla situazione è stata immediata, grazie alla gestione completamente sanitaria che ha permesso di creare una bolla in breve tempo.
Al suo interno sono stati mantenuti elementi che permettessero agli ospiti malati di avere una vita sociale fra di loro, tanto che, nota dolce in questa storia, due dei pazienti infetti sono usciti dal periodo di contagio, innamorati l’uno dell’altra.
Attualmente non ci sono più casi, la bolla è stata sciolta dopo 30 giorni.