Chi sei?
Sono Matteo Ganassi, infermiere associato dello studio Auxilium, da marzo 2015.
Che esperienze hai fatto con Studio Auxilium?
Ho fatto diverse esperienze con lo Studio: il carcere di Sollicciano, i servizi domiciliari nel Mugello e contemporaneamente ho portato avanti un master in Area Critica.
Mi sono occupato anche di organizzazione, coordinando i servizi domiciliari del Mugello e un servizio simile ai cantieri, nella centrale di Montalto di Castro, nel Lazio.
Da quand’è che lavori nei cantieri?
Dal 2017 ho lavorato nei cantieri e dal 7 luglio del 2020 ho avuto l’incarico di coordinamento.
Com’è organizzato il servizio?
Il servizio cantieri è un servizio creato ad hoc per i cantieri delle grandi opere autostradali, per la realizzazione della terza corsia autostradale e per il sotto-attraversamento fiorentino dell’alta velocità.
Il Servizio è suddiviso su 4 postazioni che si trovano all’interno dei cantieri.
È nato dalla necessità di avere un infermiere che conoscesse la viabilità interna e le peculiarità delle lavorazioni, in modo che si potesse raccordare con il servizio di emergenza territoriale.
Cos’è la viabilità interna?
L’infermiere che lavora nei cantieri delle grandi opere deve conoscere i cosiddetti “punti di chiamata”: sono luoghi che danno modo all’operaio di comunicare con l’infermiere per fargli capire dove si trova.
Per esempio: l’operaio che si trova in prossimità di un cartello che riporta CA01, comunica all’infermiere questo codice e quest’ultimo sa dove mandare il soccorso.
Il servizio si organizza con un infermiere (coordinamento interno di soccorso) che riceve la chiamata e un infermiere “di soccorso” che presta effettivamente il soccorso sulla viabilità dei cantiere.
Come è possibile conoscere la viabilità di un cantiere?
La viabilità si conosce con i sopralluoghi.
L’infermiere in turno, quasi tutti i giorni, effettua un sopralluogo per capire se ci sono modifiche alla viabilità.
Cos’altro fa l’infermiere in cantiere, durante le sue ore di lavoro?
L’infermiere svolge anche prestazioni ambulatoriali, nell’infermieria.
Infatti gli operai hanno campi base dove alloggiano e gli infermieri diventano un punto di riferimento sanitario.
La postazione base dell’infermiere è nell’ambulatorio.
A disposizione abbiamo circa 10 autovetture, molti fuoristrada.
Quando arriva la chiamata, l’infermiere prende uno di quei mezzi e raggiunge gli operai.
Nel 90% dei casi è l’operaio che si presenta direttamente in infermeria.
Quando invece è necessario chiamare il 118, si organizza un randevouz in precisi punti territoriali concordati, dove si affida l’infortunato al 118.
Tutti pensano che l’infermiere in cantiere non faccia nulla!
Invece le giornate sono piene.
Si fanno molti controlli di sicurezza, di manutenzione dei mezzi, degli elettromedicali.
Lo stigma dell’infermiere dei cantiere che non fa niente è comunque molto diffuso.
Spesso è una criticità che non ci siano interventi frequenti perché c’è da mantenere il livello di formazione.
Per sopperire a questa mancanza vengono organizzati eventi formativi e incontri informali fra colleghi, in collaborazione anche con i vigili del fuoco.
Come avviene l’ingresso di un nuovo infermiere in cantiere?
L’ingresso dei nuovi colleghi in cantiere non è come l’affiancamento nel reparto di ospedale: prima c’è da fare un percorso formativo organizzato dall’ASL: in 4 giorni vengono spiegati i protocolli e il linguaggio interni.
Dopo, c’è da fare una formazione interna con PHTC (Pre Hospital Trauma Care) ACLS (Advanced Cardiovascular Life Support).
Un altro ruolo importante è quello della prevenzione perché noi infermieri diventiamo un punto di riferimento per la popolazione degli operai: misurazione glicemia, pressione, educazione sanitaria.
Inoltre gli operai possono avere un secondo medico in cantiere, senza perdere quello di residenza.