Allergie primaverili: come affrontarle con il supporto dell’otorino, dell’allergologo e del dietista

Il ruolo dell’otorinolaringoiatra

L’otorino è il medico specialista che si occupa delle patologie di naso, gola e orecchie, ed è una figura chiave nella diagnosi e nel trattamento delle allergie primaverili. Dopo un’accurata valutazione, che può includere test allergologici specifici, l’otorino può:

• Identificare l’allergene responsabile dei sintomi e fornire consigli su come ridurre l’esposizione.
• Prescrivere terapie mirate, tra cui antistaminici, spray nasali a base di cortisone o soluzioni saline per la detersione delle mucose.
• Suggerire trattamenti innovativi, come l’immunoterapia specifica, utile nei casi di allergie persistenti e debilitanti.
• Monitorare eventuali complicanze, come sinusiti o otiti allergiche, che possono insorgere a causa dell’infiammazione cronica delle vie respiratorie.

L’importanza dell’allergologo nella diagnosi e nel trattamento

L’allergologo è lo specialista che si occupa specificamente delle reazioni allergiche e delle loro cause. Un suo intervento è essenziale per:

• Effettuare test diagnostici approfonditi, come prick test cutanei o esami del sangue per identificare con precisione gli allergeni scatenanti.
• Elaborare strategie di prevenzione, suggerendo modi per ridurre l’esposizione agli allergeni e migliorare l’ambiente domestico.
• Personalizzare la terapia farmacologica, scegliendo i trattamenti più efficaci per ridurre la reazione allergica e migliorare la qualità della vita.
• Gestire i casi più complessi, come le allergie multiple o le reazioni crociate con alcuni alimenti.

L’importanza della dieta nel controllo delle allergie

Oltre alla terapia farmacologica, anche l’alimentazione può svolgere un ruolo cruciale nella gestione delle allergie. Alcuni alimenti, infatti, possono amplificare o ridurre la risposta infiammatoria del sistema immunitario. Il dietista, grazie a un approccio personalizzato, può:

• Consigliare alimenti antinfiammatori, come frutta e verdura ricche di vitamina C (agrumi, peperoni) e omega-3 (pesce azzurro, semi di lino, noci), che aiutano a ridurre la reazione allergica.
• Evitare il fenomeno della cross-reattività, ovvero la reazione a determinati alimenti che condividono proteine simili ai pollini allergenici. Ad esempio, le persone allergiche alle betulle possono avere reazioni a mele, pesche e carote crude; un individuo con allergia al polline di graminacee potrebbe manifestare sintomi dopo aver mangiato frutta come mele, pere o kiwi, poiché questi frutti contengono proteine simili al polline di graminacee.
• Migliorare il microbiota intestinale, suggerendo probiotici e prebiotici per rafforzare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione.
• Limitare cibi ricchi di istamina, come formaggi stagionati, alcolici e cibi fermentati, che possono peggiorare i sintomi allergici.

Un approccio integrato per il benessere

L’integrazione tra la consulenza dell’otorino, dell’allergologo e del dietista permette di affrontare le allergie primaverili in modo più efficace e completo. Un’adeguata terapia medica associata a una corretta alimentazione può contribuire a ridurre significativamente i sintomi, migliorando la qualità della vita.

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